• CON L’ANTICA VIA CLODIA VERSO SAN MICHELE, UN CAMMINO DI CAMMINI

    Antica Via Clodia Cammini Etruschi

All’inizio, 5 anni fa, abbiamo ricercato l’Antica Via Clodia e l’abbiamo trovata là dove il tempo e l’incuria l’avevano lasciata inutilizzata per più di un millennio dopo che per i primi 1000 anni era stata un’importante direttrice di spostamenti militari e traffici economici.

La Via Clodia, intermedia tra le più note Aurelia, lungo il mare e Cassia, all’interno, iniziò a svilupparsi quando i Romani cominciarono ad espandere la loro potenza. A nord conquistarono prima la vicinissima Veio, poi arrivarono a Vulci ed infine a Saturnia Vetulonia e Roselle. E nel 183 A.C. tra Veio e Saturnia raddrizzarono la precedente viabilità etrusca e costruirono la Clodia con il suo basolato di 4 metri e mezzo e gli ampi marciapiedi come le consolari importanti. Via commerciale più che militare, collegava le ricche città etrusche della costa Tirrenica passando però all’interno, tra i 30 ed i 40 km dal mare. Riprese il suo valore militare e strategico, la Clodia, dopo le guerre Gotiche quando divenne, tra il VI e l’VIII secolo il ​Limes, il confine, tra Bizantini sul mare e Longobardi all’interno.

Poi, dopo il mille, ritornò ai traffici locali e fu dimenticata come direttrice. E così l’abbiamo trovata noi cercando tra mappe e studi e, sul terreno, saltando tra resti di basolato in mezzo ad un bosco e un sito citato sulla Tabula Peutingeriana, tra un ponte superstite e una Porta Clodia come a Saturnia.

L’abbiamo ritrovata, l’abbiamo tracciata in GPS e l’abbiamo percorsa 5 anni fa, a piedi in bici e a cavallo, per tutti i suoi 280 km tra il Colosseo e Roselle in 9 tappe. Qualcuna proprio dove si trovavano le ​Mansiones.

Non tutta la Clodia, ma un po’ più della Clodia. Non tutta poiché in alcuni tratti l’abbiamo dovuta abbandonare perché sul suo tracciato, per esempio dopo Veio, c’è la Braccianese che non consente a pedoni e cavalli, ma nemmeno alle bici, di procedere in sicurezza tra lo sfrecciare di auto e camion. E allora abbiamo dovuto scegliere di passare a nord del Lago di Bracciano, come del resto fece anche Carlo Magno che per andare a Roma scese per la Clodia fino ad Oriolo ma poi essendo la parte sud del lago troppo impaludata dovette passare per Trevignano. E così facemmo anche noi trovando la parte sud troppo trafficata. Ma passammo lo stesso da Forum Clodi o meglio accanto, perché su quel luogo c’è adesso una proprietà privata molto esclusiva. Accanto dunque al Forum Clodi e poi, con un basolato su cui possono passare ancora le auto, si raggiungono Oriolo, Vejano e Barbarano (5 km di basolato distrutti 15 anni fa dalla Snam per far passare il metano, tratti di basolato in mezzo al bosco sconvolti dai pesanti trattori dei taglialegna). Poi Blera con le sue necropoli etrusche lungo la Via e Norchia nel suo incanto di pietra.

Poi Blera con le sue necropoli etrusche lungo la Via e Norchia nel suo incanto di pietra. Una citta dei morti, scavata nel tufo, che riproduce, lungo un canyon di 1 km, la città dei vivi.

Poi Tuscania con i suoi 200 metri di basolato riscoperti davanti alla Porta della città.

E ancora Canino e cominciano le tagliate che culminano con la più impressionante, quella di Castro.

E da Castro, poiché la situazione dei luoghi non permetteva la coerenza filologica, abbiamo dovuto fare un’altra scelta che ci ha permesso, però, di passare per la Foresta  del Lamone e poi per Pitigliano e Sovana, una città e un borgo bellissimi e con forti radici etrusche con necropoli e tagliate emozionanti fino ad arrivare a Saturnia con la Clodia che entra nel Borgo 

Da Saturnia un po’ più di Clodia per passare da Scansano ed arrivare a Roselle su un percorso che non è più di una consolare, ma che ci ha riservato la sorpresa di passare su un piccolo ponte romano molto malmesso, ma ancora in piedi che passa il Rivo Inferno e che si chiama evidentemente Ponte del Diavolo. Stiamo cercando uno sponsor per restaurarlo.

Questa Antica Via Clodia l’abbiamo tracciata e percorsa 5 anni fa e poi abbiamo aspettato che si compissero tutti gli adempimenti burocratici per riportarla in vita.

Non abbiamo ancora raggiunto il risultato ma finalmente Manciano e Scansano sono alla posa dei cartelli e Pitigliano Sorano e Grosseto seguiranno, questo in Toscana. Il Lazio nel frattempo ha scritto sulla sua legge sui cammini che anche la Clodia è tra le vie storiche da riadattare per il turismo lento e già si comincia a lavorare in Tuscia.

Il concretizzarsi del progetto Antica Via Clodia ha avuto un effetto importante: non ci fermeremo a Roselle.